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Visual Snow Syndrome - Sindrome della neve visiva | Dott. Dylan Vella | Ortottista Agrigento e Raffadali

  • Immagine del redattore: Three Dom
    Three Dom
  • 11 apr
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 19 set

La neve visiva è un disturbo neurologico caratterizzato da un'alterazione visiva continua che interessa l'intero campo visivo ed è descritta come minuscoli puntini tremolanti simili al "rumore" di una televisione analogica non sintonizzata.Oltre al disturbo statico, o "neve", le persone colpite possono sperimentare ulteriori sintomi visivi, come:

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  • immagini visive che persistono o ricompaiono dopo che l'immagine originale è scomparsa (palinopsia);

  • sensibilità alla luce (fotofobia);

  • effetti visivi che hanno origine all’interno dell’occhio stesso (fenomeni entoptici);

  • visione notturna compromessa (nictalopia).


📋 Criteri diagnostici (secondo la classificazione di Schankin et al., 2014)

Per porre diagnosi di VSS, i sintomi visivi devono essere:

  • Costanti e bilaterali.

  • Presenti da almeno 3 mesi.

  • Associati ad almeno due sintomi accessori (come palinopsia, fotofobia, scotomi, entoptici...).

  • Non spiegabili con altre condizioni oftalmologiche o neurologiche.


❓ Cause

La causa esatta non è ancora chiara.

Studi elettrofisiologici e MEG hanno evidenziato una maggiore attività gamma nella corteccia visiva primaria e una ridotta accoppiata fase-ampiezza, sostenendo l’ipotesi di una disritmia talamo-corticale.

Imaging avanzati (MRI 7-Tesla, FDG-PET/MRI) hanno rilevato alterazioni strutturali e funzionali in:

  • Corteccia visiva secondaria (giro linguale, cuneo)

    • In una serie di casi, sintomi da “visual snow” sono comparsi dopo ictus ischemici in aree visive come il giro linguale.

  • Sistema limbico

  • Corteccia mesiotemporale e frontotemporale

Lo studio REACT ha suggerito un ruolo del glutammato e della serotonina, collegando la VSS a una deregolazione delle funzioni attentive e dell’integrazione sensoriale.

Non è considerata una malattia psichiatrica, anche se ansia e depressione possono esserne una conseguenza o un fattore aggravante.


👁️‍🗨️ Scoperte cliniche rilevanti

Alta prevalenza di disfunzioni oculomotorie

Due studi retrospettivi su pazienti VSS hanno trovato:

  • Insufficienza di convergenza (fino al 52%)

  • Insufficienza accomodativa

  • Anomalie nei movimenti oculari, indipendenti da comorbidità psichiatriche


🔍 Diagnosi differenziale

È essenziale escludere altre condizioni con sintomi simili, come:

  • Emicrania con aura persistente.

  • Neuropatie ottiche.

  • Patologie retiniche o vitree.

  • Disturbi metabolici o tossici.

  • Uso o sospensione di sostanze psicoattive.


💊 Trattamento

Attualmente non esiste una cura definitiva. La gestione è sintomatica:

  • Farmaci come lamotrigina, valproato, acetazolamide, o benzodiazepine sono stati provati, ma con risultati variabili.

  • Terapie comportamentali

    • Il mindfulness-based cognitive therapy (MBCT) ha portato a miglioramenti soggettivi della gravità dei sintomi, confermati da modifiche nella connettività cerebrale osservate con fMRI.

    • Visual noise adaptation ha ridotto la percezione della neve visiva, suggerendo che l’adattamento possa essere usato come misura oggettiva dei sintomi.

  • Tecniche di riduzione dello stress possono dare sollievo.


🎯 Un potenziale trattamento: i filtri FL-41

Tra gli approcci non farmacologici più promettenti per la Visual Snow Syndrome, particolare interesse è rivolto all'uso di filtri FL-41, solitamente integrati in lenti oftalmiche con tonalità rosa/ambra o, in alcuni casi, azzurro tenue, appartenenti all’intervallo giallo-blu dello spettro visivo.

Secondo le evidenze cliniche preliminari, questi filtri si sono dimostrati efficaci in circa l’80% dei casi, offrendo un beneficio soggettivo significativo a molti pazienti.

Gli obiettivi principali dell’utilizzo dei filtri FL-41 sono:

  • 🌞 Ridurre la fotofobia, ovvero l’ipersensibilità alla luce, sintomo molto frequente nella VSS;

  • 🔵 Attenuare l’attività dei coni blu, rendendo la "neve visiva" meno appariscente e meno disturbante;

  • Migliorare il contrasto visivo, facilitando la percezione degli oggetti in ambienti complessi;

  • 😌 Offrire sollievo soggettivo, migliorando la qualità della vita in chi è affetto dalla sindrome.

Sebbene non rappresentino una cura definitiva, i filtri FL-41 costituiscono uno strumento semplice, reversibile e ben tollerato, da valutare in un contesto personalizzato e sotto supervisione specialistica.


🧬 Ricerca in corso

📊 Neuroimaging avanzato

Studi con MRI a 7 Tesla e PET-FDG stanno approfondendo le alterazioni microstrutturali e la connettività funzionale nelle aree corticali e talamiche coinvolte nella VSS.

🧪 Neurotrasmettitori

L’uso di tecniche come REACT-fMRI ha evidenziato il coinvolgimento di sistemi glutammatergici e serotoninergici, aprendo la strada a futuri approcci farmacologici più mirati.

🧠 Neuromodulazione

La stimolazione magnetica transcranica (rTMS) si è mostrata potenzialmente utile nel ridurre l’intensità soggettiva della neve visiva, anche se sono necessari studi controllati più ampi.

 
 
 

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