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La Sindrome di Jaensch: Quando un "click" rivela un disturbo oculomotorio (Sindrome di Brown acquisita)

  • Immagine del redattore: Dylan Vella
    Dylan Vella
  • 18 lug
  • Tempo di lettura: 3 min

Autore: Dott. Dylan Vella - Ortottista


Introduzione

La sindrome di Brown è nota da decenni come una limitazione congenita della motilità oculare, causata da un’anomalia della troclea attraversata dal muscolo obliquo superiore. Tuttavia, negli ultimi anni si è fatto strada un quadro clinico differente, acquisito, descritto in modo approfondito come Sindrome di Jaensch. Questa condizione è caratterizzata da un blocco meccanico, talvolta intermittente del movimento oculare, spesso accompagnato da un "click" udibile e palpabile, simile a quello del cosiddetto "dito a scatto" (trigger finger).


Patofisiologia del "click"

Il fenomeno del click si verifica quando un nodo sulla porzione tendinea del muscolo obliquo superiore si incastra e poi salta meccanicamente attraverso la troclea, una puleggia fibrosa situata nell'angolo superomediale dell'orbita. Il meccanismo è sorprendentemente analogo a quello osservato nella mano, nella sindrome di Notta (dito a scatto), dove un nodo impedisce il passaggio fluido del tendine flessore attraverso la puleggia A1.


Cause e fattori scatenanti

A differenza della sindrome di Brown congenita, che è persistente e dovuta a un anomalo sviluppo strutturale (fibrosi o muscolo atavico), la sindrome di Jaensch è acquisita e si può sviluppare:

  • Dopo infezioni o infiammazioni (es. trocleite reumatica).

  • In seguito a traumi.

  • Più raramente, come condizione idiopatica.


Sintomatologia

Il paziente può presentare:

  • Diplopia (visione doppia).

  • Limitazione della elevazione in adduzione.

  • Sensazione o suono di "click" durante il movimento oculare forzato.

  • In alcuni casi, posizione anomala del capo (PAC) per compensare la diplopia.


Diagnosi differenziale

È essenziale distinguere la sindrome di Jaensch dalla sindrome di Brown congenita. Elementi utili:

  • Palpazione di un nodo retro-trocleare.

  • Comparsa del click durante elevazione in adduzione.

  • Assenza di fibrosi visibile chirurgicamente.

  • Evoluzione spontanea del disturbo nel tempo.


Stadi evolutivi (secondo Watanabe et al.)

  1. Stadio 0 – Motilità normale, nessun click.

  2. Stadio 1 – Click durante movimento attivo forzato.

  3. Stadio 2 – Click solo durante movimento passivo.

  4. Stadio 3 – Blocco completo, senza possibilità di click.


Prognosi

La prognosi è generalmente favorevole. Studi condotti sul trigger finger nei bambini hanno mostrato che circa il 75% dei casi si risolve spontaneamente entro 6–7 anni, senza intervento chirurgico. Anche per l’occhio, una risoluzione spontanea è documentata in molti casi, soprattutto se supportata da:

  • Esercizi di motilità oculare guidati.

  • Trattamento occlusivo settoriale, per favorire l’uso del campo visivo limitato.


Trattamento

  • Conservativo: esercizi ortottici + occlusione parziale (2–3h/die).

  • Chirurgico: sconsigliato. La dissezione della troclea può causare danni permanenti e diplopia invalidante.

  • Osservazione attiva: in molti casi, la motilità migliora gradualmente nel tempo senza interventi invasivi.


Trocleite reumatica: implicazioni nella Sindrome di Jaensch

In alcuni pazienti affetti da patologie reumatologiche sistemiche, come l’artrite idiopatica giovanile o l’artrite reumatoide, può insorgere un’infiammazione localizzata della troclea (trocleite), struttura fibrocartilaginea deputata alla guida del tendine dell’obliquo superiore. In questi casi, la flogosi determina dolore alla palpazione supero-mediale dell’orbita, diplopia verticale intermittente e limitazione dell’elevazione in adduzione, spesso in assenza di un vero e proprio "click". La diagnosi si avvale dell’esame clinico, della palpazione mirata, eventualmente supportata da imaging (RMN con mdc) che può evidenziare ispessimento trocleare o tenosinovite dell’obliquo superiore.

Il trattamento consiste nella gestione dell’infiammazione sistemica mediante terapia immunosoppressiva o corticosteroidea, secondo le indicazioni del reumatologo, eventualmente associata a corticosteroidi locali per via perioculare nei casi selezionati. Il riposo oculare, accompagnato da evitamento delle saccadi dolorose, può essere utile nella fase acuta. La prognosi è generalmente favorevole, con risoluzione completa della motilità in settimane o mesi una volta controllato il processo infiammatorio. Tuttavia, recidive sono possibili in pazienti con malattia reumatica attiva, e devono essere prontamente riconosciute per evitare danni fibrotici secondari e instaurazione di limitazioni permanenti.


Conclusioni

La Sindrome di Jaensch rappresenta una forma acquisita di limitazione oculare meccanica, spesso transitoria e benigna, ma potenzialmente fastidiosa. Il fenomeno del click è solo un sintomo, non una sindrome a sé stante, ma permette di distinguere clinicamente la forma acquisita da quella congenita. È cruciale evitare approcci chirurgici invasivi non giustificati e puntare su una gestione ortottica mirata, supportata da pazienza e monitoraggio a lungo termine.


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